PRO LOCO SERRAVALLE insieme
il paese che ci unisce
CHI SIAMO?
Nel 2016, un nucleo di volontari prese forma da un comitato fieristico, e nel corso del tempo si trasformò in un legame saldo di amicizia e passione condivisa. Da quel momento, l'associazione si prefisse l'ambizioso obiettivo di far risplendere le eccellenze del territorio serravallese, una regione che si estende in tutta la sua varietà affascinante, dalla storica maestosità di Villa Giglioli al suggestivo abbraccio del paesaggio del Delta del Po. Con un impegno encomiabile, i membri dell'associazione si dedicarono anima e corpo a non soltanto preservare le radici storico-culturali del luogo, ma anche a tessere momenti coinvolgenti di intrattenimento per ogni singolo abitante della comunità locale. Questo gruppo instancabile ha dimostrato che la passione condivisa può davvero trasformarsi in un legame indelebile che arricchisce la vita di tutti coloro che incrocia il suo percorso.
COS’è SERRAVALLE? La STORIA
ll paese, che attualmente conta circa 1800 abitanti, sorge alla prima grande biforcazione del fiume Po nei rami di Venezia e di Goro. Fu feudo dei Giocoli una nobile famiglia di Ferrara che ricevette dagli Este la Signoria di Serravalle. Il casato dei Giocoli di Serravalle proprietaria di vasti fondi denominati «Tenuta Giocola» si estinse anticamente. I Giocoli, originari di Ferrara, ebbero mezzi e possibilità notevoli fino all'ultimo ventennio del 1300, fino a quando l’11 marzo 1386 sulla pubblica piazza in Ferrara vennero decapitati Luigi e Bolgarino Giocoli «per esser condottieri di 400 persone contro il Marchese loro Signore» (il marchese di Ferrara era allora Niccolò II d’Este)[1] estinguendosi così il ramo cadetto dei Giocoli di Serravalle, i cui possedimenti furono confiscati dagli Este ed i Titoli trasferiti per conferimento ai principi Giocoli di Ferrara da sempre fedeli alla casata estense. Dal secolo XV, in modo documentato, è data per certa la sua attuale ubicazione anche se il toponimo è riferibile ad una lunga fascia rivierasca caratterizzata dalla presenza di numerose possessioni identificate con nomi antichi (come l'Ariosta e il Palazzone, entrambi porzioni dell'antica Contarina). Il paese subì nel tempo varie inondazioni. Memorabili quella del 1729 al froldo Crepalda e, in particolare, quella avvenuta a Guarda (Ferrara) nel 1872 (che ha ispirato il romanzo Il mulino del Po di Riccardo Bacchelli). La zona a sud dei paese è caratterizzata dal territorio prima vallivo, bonificato fra il 1873 e il 1880, con colture estensive di frumento, mais, riso, soia, barbabietola da zucchero, cocomeri e meloni.